Dal Vangelo secondo Luca cap. 2 vv. 16-21
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Tra ieri notte e questa mattina, quante volte abbiamo detto o ascoltato frasi di questo tipo: “Tanti auguri!”, “Buon anno!”. E’ importante, utile, bello scambiarsi gli auguri. A patto, però, che non siano parole e gesti dettati dalla circostanza, dall’abitudine – in questo giorno tutti si scambiano gli auguri ed è opportuno attenersi alle consuetudini -, ma espressione di un messaggio intenso e significativo. I veri auguri non possono che essere un appello alla coscienza, al cuore del mio fratello perché possa utilizzare il tempo futuro che ha davanti per essere migliore ...
Di solito ci diciamo a vicenda: “Buon anno, buon 2010!”. Ma forse sarebbe più opportuno dirsi l’un l’altro: “Sii buono in questo 2010”. Il tempo, in se stesso, non ha nessun valore, non è portatore di un determinato significato. E’ uno scorrere meccanico, una successione di secondi, minuti, ore, giorni ed anni. Quando, per esempio, passiamo un certo lasso di tempo senza avere nulla da fare, ci annoiamo, proprio perché lo scorrere del tempo, in se stesso, non ci dona nulla, non coinvolge la nostra vita. Abbiamo l’impressione di essere in una gabbia dalla quale voler uscire il più presto possibile. In casi del genere, abbiamo la sensazione che il tempo “rallenti” e quindi sentiamo sempre di più la pesantezza del suo passaggio.
Siamo invece noi, con le nostre scelte, che diamo significato al nostro tempo. Esso è come un orizzonte, un palcoscenico sul quale “mettere in scena” la nostra vita. Soltanto tirando fuori il meglio di noi, mettendo a disposizione la bellezza della nostra originalità a chi abbiamo accanto, possiamo rendere SIGNIFICATIVO il nostro tempo. Non sarà soltanto una semplice successione di attimi, ma uno “spazio” di rivelazione, un “trampolino di lancio” per ciò che siamo e desideriamo nel profondo.
“Sii buono nel 2010!”. Rafforziamo il senso di questi auguri facendo riferimento a Maria che, ci ricorda il Vangelo a proposito di tutti gli eventi relativi alla nascita del suo figlio Gesù, “custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”. Il verbo greco tradotto qui con “meditare”, si può tradurre anche con “collegare”. Maria “collega” tutte queste cose nel suo cuore, le mette insieme e dalla fatica di questo confronto impara sempre di più ad aderire alla volontà di Dio e quindi a rendere significativo il suo tempo. Anche noi, allora, dobbiamo imparare a “collegare”. Oggi, anche attraverso la rete, siamo tutti “collegati”. Cosa invece vuole proporci Maria, parlandoci di “collegamento” da fare nel cuore?
Ci propone di fare due “collegamenti”. Prima di tutto, saper collegare tutti i “segni” che Dio “lascia” nella nostra vita per farci capire che ci vuole bene. E’ facile a volte collegare gli eventi negativi passati e dire che siamo stati sfortunati, non amati, lasciati soli anche da Dio. E’ invece importante collegare, mettere insieme le “parole d’amore” che Lui ci rivolgerà, i fiori che pianterà nel nostro giardino. E capire che sono i raggi di un unico sole, i segni di un unico amore, le mani di un volto misericordioso che per noi si è “azzardato” a mettere le tende in mezzo a noi ...
Poi è altrettanto utile saper collegare i segni dell’amore di Dio alla nostra vita, perché possa essere trasformata e diventare, per tutti gli altri, un cantico della sua grandezza. Se sappiamo far interagire la nostra vita con la sua, allora anche noi, come Maria, faremo entrare Dio in noi e saremo capaci di “generarlo” per i fratelli che abbiamo accanto. Maria è Madre di Dio ma anche noi, per dono di Dio, possiamo “partecipare” della sua maternità e, nella Chiesa, trovare modi sempre nuovi per “generare” Gesù in coloro che sperano e sognano di incontrarlo ma ancora non ci riescono ...
Allora, tanti auguri! In questo 2010 impara a “collegare” i segni del suo amore, la tua quotidianità con questi segni e il tempo che vivrai diventerà SIGNIFICATIVO! Tira fuori tutto il bene che Lui ha messo dentro di te! Auguri!
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Tra ieri notte e questa mattina, quante volte abbiamo detto o ascoltato frasi di questo tipo: “Tanti auguri!”, “Buon anno!”. E’ importante, utile, bello scambiarsi gli auguri. A patto, però, che non siano parole e gesti dettati dalla circostanza, dall’abitudine – in questo giorno tutti si scambiano gli auguri ed è opportuno attenersi alle consuetudini -, ma espressione di un messaggio intenso e significativo. I veri auguri non possono che essere un appello alla coscienza, al cuore del mio fratello perché possa utilizzare il tempo futuro che ha davanti per essere migliore ...
Di solito ci diciamo a vicenda: “Buon anno, buon 2010!”. Ma forse sarebbe più opportuno dirsi l’un l’altro: “Sii buono in questo 2010”. Il tempo, in se stesso, non ha nessun valore, non è portatore di un determinato significato. E’ uno scorrere meccanico, una successione di secondi, minuti, ore, giorni ed anni. Quando, per esempio, passiamo un certo lasso di tempo senza avere nulla da fare, ci annoiamo, proprio perché lo scorrere del tempo, in se stesso, non ci dona nulla, non coinvolge la nostra vita. Abbiamo l’impressione di essere in una gabbia dalla quale voler uscire il più presto possibile. In casi del genere, abbiamo la sensazione che il tempo “rallenti” e quindi sentiamo sempre di più la pesantezza del suo passaggio.
Siamo invece noi, con le nostre scelte, che diamo significato al nostro tempo. Esso è come un orizzonte, un palcoscenico sul quale “mettere in scena” la nostra vita. Soltanto tirando fuori il meglio di noi, mettendo a disposizione la bellezza della nostra originalità a chi abbiamo accanto, possiamo rendere SIGNIFICATIVO il nostro tempo. Non sarà soltanto una semplice successione di attimi, ma uno “spazio” di rivelazione, un “trampolino di lancio” per ciò che siamo e desideriamo nel profondo.
“Sii buono nel 2010!”. Rafforziamo il senso di questi auguri facendo riferimento a Maria che, ci ricorda il Vangelo a proposito di tutti gli eventi relativi alla nascita del suo figlio Gesù, “custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”. Il verbo greco tradotto qui con “meditare”, si può tradurre anche con “collegare”. Maria “collega” tutte queste cose nel suo cuore, le mette insieme e dalla fatica di questo confronto impara sempre di più ad aderire alla volontà di Dio e quindi a rendere significativo il suo tempo. Anche noi, allora, dobbiamo imparare a “collegare”. Oggi, anche attraverso la rete, siamo tutti “collegati”. Cosa invece vuole proporci Maria, parlandoci di “collegamento” da fare nel cuore?
Ci propone di fare due “collegamenti”. Prima di tutto, saper collegare tutti i “segni” che Dio “lascia” nella nostra vita per farci capire che ci vuole bene. E’ facile a volte collegare gli eventi negativi passati e dire che siamo stati sfortunati, non amati, lasciati soli anche da Dio. E’ invece importante collegare, mettere insieme le “parole d’amore” che Lui ci rivolgerà, i fiori che pianterà nel nostro giardino. E capire che sono i raggi di un unico sole, i segni di un unico amore, le mani di un volto misericordioso che per noi si è “azzardato” a mettere le tende in mezzo a noi ...
Poi è altrettanto utile saper collegare i segni dell’amore di Dio alla nostra vita, perché possa essere trasformata e diventare, per tutti gli altri, un cantico della sua grandezza. Se sappiamo far interagire la nostra vita con la sua, allora anche noi, come Maria, faremo entrare Dio in noi e saremo capaci di “generarlo” per i fratelli che abbiamo accanto. Maria è Madre di Dio ma anche noi, per dono di Dio, possiamo “partecipare” della sua maternità e, nella Chiesa, trovare modi sempre nuovi per “generare” Gesù in coloro che sperano e sognano di incontrarlo ma ancora non ci riescono ...
Allora, tanti auguri! In questo 2010 impara a “collegare” i segni del suo amore, la tua quotidianità con questi segni e il tempo che vivrai diventerà SIGNIFICATIVO! Tira fuori tutto il bene che Lui ha messo dentro di te! Auguri!
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